Progetto elaborato nell’ambito della collaborazione con il prof. arch. Roberto Masiero, allora Direttore Artistico del Padiglione Italia all’Expo 2002 a Neuchatel (CH).

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Il compito assegnato era quello di creare una “macchina magica“, una sorta di scatola delle meraviglie dove potesse prendere forma ciò che nell’immaginario collettivo appartiene ormai alla dimensione del “fantastico”, dell’onirico, dell’immaginifico. Il tutto proiettato in una dimensione sospesa tra il reale ed il virtuale, tra il presente ed il futuro.

Destinatario dell’installazione non solo il bambini, affascinato dalla magia dello sconosciuto, ma anche l’adulto sollecitato ad una riflessione più cosciente sulla sua condizione contemporanea, sempre più sospesa tra un incerto qui ora ed un futuro altrove. Attraverso la compresenza della dimensione onirica della favola e della dimensiona techno della robotica e della interattività dell’intelligenza artificiale, sono stati messi in gioco: l’immaginario ed il virtuale, il logico ed il meccanico, il biologico ed il digitale.

Sino ad oggi la natura aveva rispetto all’artificiale una funzione pragmatica: dettava le regole, prospettava analogie, indicava opzioni e persino pericoli: ogni artificio era giudicato avendo come riferimento la Natura; il Mondo veniva interpretato e manipolato attraverso una stretta relazione tra natura e trascendenza.

Oggi, con il passare dall’analogico al digitale, con l’evoluzione della bio-ingegneria, con l’integrazione progressiva tra uomo e macchina, tra intelligenza naturale e intelligenza artificiale, la Natura perde questo statuto metafisico e avviene una omologazione tra il naturale e l’artificiale.

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